Mioglobina e creatinfosfochinasi (CPK) altissime nel sangue: mi ricoverano alle urgenze!
- Dario
- 13 dic 2019
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 14 dic 2019
Arrivato al pronto soccorso, ho spiegato che credevo di avere la rabdomiolisi da meno di 48 ore e che volevo essere idratato con soluzione fisiologica per endovena (flebo) il più presto possibile, per evitare un blocco renale. La rabdomiolisi infatti può causare il blocco renale entro le prime 72 ore, quando i valori di creatinfosfochinasi (CPK) e di mioglobina sono altissimi nel sangue, se i reni non riescono a filtrarli, ed io avrei tratto un beneficio enorme dalla flebo proprio nel momento del bisogno che per questo sarebbe stato meglio succedesse in fretta.
Al pronto soccorso mi hanno chiesto se fossi un medico e alla mia risposta di no hanno fatto il sorrisino divertito di chi ha davanti l'esperto in medicina laureato su google (che però, nel mio caso, aveva ragione) e, solo parlando con pazienza all'infermiera dell'accettazione, sono riuscito ad essere convincente: le ho detto del sangue nelle urine e mi hanno consegnato un contenitore sterile per le urine. Risultato della striscia di analisi: sangue nelle urine e bingo, sono passato"subito" alla visita medica, cioè solo dopo un paio d'ore. Mi fanno anche le analisi del sangue e dopo una lunga attesa notturna arriva il verdetto: ho la creatinfosfochinasi (CPK) a 69.400 (sessantanovemilaquattrocento), quando il massimo è 190 e la mioglobina superiore a 2.400 (duemilaquattrocento), quando il massimo è di 116.
Alle 00:30 mi mettono la sacca di fisiologica e mi rassereno: quelle goccioline mi salveranno. "Ha una severa rabdomiolisi, sa? Deve restare con noi alle urgenze per il monitoraggio della situazione" Mi preoccupo: ah, ma non basta una flebo? Eh, no che non basta: infatti, mi faranno 22 sacche di fila, nei 6 giorni e 5 notti successivi in cui resterò ricoverato all'ospedale (oltre a 5 analisi del sangue, 4 delle urine, 3 visite specialistiche, 2 ecografie e 2 elettrocardiogrammi). 6 giorni e 5 notti in ospedale, per aver fatto un'ora di palestra!
FASE ACUTA: lo spaesamento e la vergogna
Mentre mi spingono sulla sedia rotelle per ricoverarmi al reparto urgenze del pronto soccorso dove un letto mi sta aspettando, mi guardo attorno stranito. Mi sentivo spaesato, distaccato, come se la cosa non stesse succedendo a me e non mi riguardasse: possibile che mi stessero ricoverando alle urgenze del pronto soccorso, dove c'è una specializzazione spinta, l'accesso ad ogni genere di esame e risorsa, dove la tempestività e la precisione potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte? Io cosa c'entravo con tutto questo? Mi trattavano tutti con particolari attenzioni, ma io non sentivo niente, non mi sentivo malato e, a parte i muscoli doloranti per l'allenamento di due giorni prima, stavo benissimo: cosa c'entravo con le urgenze del pronto soccorso? Urgente, io?
La prima notte, ho condiviso la stanza con un uomo di 84 anni e il morbo di parkinson che è caduto, in casa, senza una ragione apparente. Volevano escludere le complicazioni neurologiche. Ha avuto tutta una serie di disagi, suonato sempre il campanello, gli infermieri sono arrivati prontamente e lo hanno aiutato dove gli serviva. Non si è dormito molto e comunque non ho dormito nemmeno di mio, pensando che stavo attraversando le 72 ore in cui la rabdomiolisi può complicarsi in un blocco renale: la roulette russa dell' "uno su cinque morirà" (che è peggio della roulette russa vera: lì, solo un colpo su sei, è letale!). Fanno gli esami all'anziano: non ha niente e lo rimandano a casa il giorno dopo, ma io no!
La seconda notte, arriva in stanza un uomo di 41 anni che ha dolori acutissimi all'addome. Potrebbe essere qualsiasi cosa e gli stanno facendo gli esami per capire di cosa si tratti. Lui ha fitte improvvise, si contorce, geme, urla, scatta da un fianco all'altro, non riesce a stare fermo, vomita, e gli somministrano nove dosi di morfina (gli somministrano nove cazzo di dosi di morfina!), ma non servono. Poi provano con il paracetamolo (chissà a quale dosaggio) e lui si placa. Per tre ore. Poi ricomincia.
La mattina successiva: "I parametri si sono dimezzati" Ah, bene e chissà... posso già andare a casa? "No, no, assolutamente: deve continuare il ricovero in medicina interna. Mi dica come va il braccio sinistro: quanto le fa male, da 0 a 10?". Mi sotterrerei dalla vergogna per i miei DOMS, quando il mio vicino ha superato la notte con nove morfine: zero virgola cinque, dottoressa, il mio dolore è zero virgola cinque. Lui ha un momento di tregua, la curiosità di chiedermi la situazione e lo spirito di rallegrarsi con me per l'aver superato le 72 ore critiche. Io non ci posso credere di stare occupando un letto che potrebbe servire ad altri come lui, io che sono andato soltanto un'ora in palestra!
Fatto sta che i valori sono dimezzati e non sono più in una fase di particolare emergenza e spostano dalle urgenze del pronto soccorso, per mandarmi dove ricoverano i "normali".
FASE CALANTE DI CPK E MIOGLOBINA: flebo, per tutto il tempo necessario
Mi trasferiscono in medicina interna. E' il reparto dei nonni: nessuno qui ha meno di 70-80 anni e tutti passano tutto il giorno a letto, perché non riescono a camminare. Ricomincia lo spaesamento: ma io qui che ci faccio? Il personale mi fa le stesse domande che, lì, fanno a tutti: "La vuole la bavaglia, per mangiare?" No, grazie, mi so alzare dal letto, mangio da seduto, con il tovagliolo "La frutta, la prende fresca, o passata?" Fresca, grazie (li ho i denti, io!).
Qui a medicina interna devo solo continuare con le flebo, affinché i valori di CPK e mioglobina continuino a migliorare nei prossimi giorni, nella speranza che non insorgano complicazioni di altro tipo (epatiche, o neurologiche). Il tempo passa lento in corsia e vedo film sul cellulare col wi-fi dell'ospedale. Le notti non si dorme: un anziano ha le allucinazioni e chiede continuamente aiuto urlando, preso dal panico... Abbiamo, più o meno tutti, invertito il giorno con la notte.
DIMISSIONI: fuori, ma con la condizionale
Resto in medicina interna per tre giorni, sembra sia andato tutto bene: esco con CPK, a 4.400 e mioglobine a 120. Le CPK sono alte, ma non conta tanto: è la mioglobina che porta al blocco renale e il valore di 120 a cui sono arrivato, dai 2.400 e più, è vicinissimo a 116 accettati.
"Oggi la dimettono, è contento?" Hanno ricominciato a trattarmi da persona non autonoma... "Chi è che la viene a prendere?" Nessuno: sono solo, vado a piedi. "Come, da solo?" Beh, sì: torno a casa. "Ah, ma allora abita vicino, per andarci da solo e a piedi" No, non abito tanto vicino, ma prendo l'autobus... no?
Mi prescrivono di bere 2-3 litri di liquidi al giorno e che devo tornare per un day hospital di controllo una settimana dopo e di non fare nessuno sforzo ("Anche le buste della spesa, sa?"), fino al day hospital e di non fare attività sportiva per un mese.
BILANCIO:
La mia prima lezione di callistenia mi era piaciuta tantissimo: mi sentivo bene, faticare il giusto, avere obiettivi sfidanti, ma alla portata e invece... Invece mi sono sforzato troppo (in effetti sbuffavo spesso per resistere e portare a termini gli esercizi), forse ero disidratato durante gli esercizi, forse mi sono sforzato troppo nella serie di negative chin-up, fatto sta che, alla fine, un'ora solo di callistenia mi ha causato la rabdomiolisi che ha equivalso a:
6 giorni e 5 notti di ricovero all'ospedale
6 prelievi del sangue, 3 di urine
3 visite mediche specialistiche
2 ecografie, 2 elettrocardiogrammi, 22 sacche di fisiologica in vena
1 check-up in day hospital a una settimana di distanza
l'obbligo di bere per una settimana 2-3 al giorno, dopo la dimissione
la sospensione da ogni attività fisica per 1 mese.
Io ho fatto una sola ora di palestra!
Ehi, ciao @Loriman54, benvenuto sul blog, sei il primo che mi scriva! :-) Non posso ovviamente risponderti in pubblico, ma se t'interessa parlarmi direttamente, ti manderò un contatto. E' sufficiente entrare in palestra e chiedere agli istruttori cosa facciano per la prevenzione della rabdomiolisi. Se rispondono nulla, o non sanno cosa sia la rabdomiolisi, allora... I punti per evitare il ripetersi di problemi come il mio sono questi, secondo me: 1. gli istruttori devono sapere che la Callistenia causa la rabdomiolisi (come dice il sito del ministero della salute americano) 2. gli istruttori devono sapere cosa fare, per evitare che ai praticanti venga la rabdomiolisi
Ciao! ma dov'è questa palestra? Bisogna sapere per evitare!!!